Le chiese di
Ani, le fortificazioni e i palazzi erano fra le strutture più avanzate al mondo, sia per il livello tecnico che artistico.
Al suo apice, sotto il regno di Gagik I (989-1020), la città ospitava più di 100 mila persone, e rivaleggiava con
Costantinopoli,
Bagdad e il
Cairo.
Poi ci furono divisioni, guerre, saccheggi, periodi di declino e altri di rinascita fino al suo abbandono nel XVIII secolo.
Nel XIX secolo
Ani venne riscoperta dai viaggiatori europei, nel 1892 l'archeologo russo
Nikolai Marr iniziò i primi scavi,
Ani divenne nuovamente famosa, ma ancora segnata dalla guerra, la prima guerra mondiale e dai conflitti che per anni hanno insanguinato tutta la zona.
Le rovine di
Ani sono state ulteriormente devastate da terremoti, incuria, vandalismo, saccheggi, scavi e restauri condotti da incapaci.
Nonostante la lunga e sofferta storia ad
Ani è rimasto ancora molto da vedere, ed è un luogo incantato che merita d'essere visitato, e con il dovuto rispetto.
Nella mappa sono segnati in blu l'area di Ani, in bianco i confini della Cittadella e in rosso i confini del Palazzo Reale.
Questi confini non sono tragitti percorribili, come invece lo sono i tragitti in giallo.