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Ecco perché tutto intorno all'Etoile e al Grand Serail (il palazzo in stile ottomano sede del Governo libanese) ci sono solo sbarramenti, filo spinato, cavalli di frisia ed esercito. Per i turisti, almeno il 20 e il 21 giugno, è tutto off-limits. Ci sarà qualche possibilità di passaggio durante il week-end, ma il Grand Serail rimarrà inaccessibile.
Ci si organizza quindi per visitare tutto il resto: le Grotte di Jeita sono poco distanti dalla capitale, ma per arrivarci, a causa del traffico, occorre comunque quasi un'ora: essendo meta prediletta anche dai libanesi - scolaresche, famigliole e fidanzati - occorre prepararsi a lunghe code. Andarci di giovedì, ore 15 circa, si è rivelata un'ottima idea: parcheggio semivuoto e incolonnamenti zero. Davvero un peccato il divieto categorico di scattare foto; macchinette e persino cellulari vengono necessariamente lasciati in custodia e ritirati alla fine dei due percorsi. Dapprima il tracciato superiore, poi quello inferiore, allagato, da percorrere in barca. Il ticket comprende tutto.
Da Beirut a Baalbek occorrono poco meno di due ore di bus. Dai maggiori hotel c'è l'immancabile Nakhal, lo storico Tour Operator libanese, che organizza il tragitto; costa circa 80 Usd. L'ingresso al sito archeologico di Baalbek costa circa 12.000 LL (6 Euro). Nakhal propone un daily tour - Baalbeck, Anjar e Ksara - da maggio a ottobre; tutti i giorni escluso martedì e domenica. Una curiosità: Baalbek è roccaforte del partito islamico Hezbollah le cui bandiere e T-shirts gialle sono una delle tante mercanzie offerte ai pochi (pochissimi) turisti.
http://www.nakhal.com/lebanonTours.aspx?pageid=2738